Titolo originale: Big Hero 6
Paese di produzione: USA
Anno: 2014
Durata: 108 min
Regia: Don Hall, Chris Williams
★★★★★
Big Hero 6 è un film d’animazione del 2014 diretto da Don Hall e Chris Williams, ispirato all’omonimo fumetto Marvel Big Hero 6.
Paese di produzione: USA
Anno: 2014
Durata: 108 min
Regia: Don Hall, Chris Williams
★★★★★
Big Hero 6 è un film d’animazione del 2014 diretto da Don Hall e Chris Williams, ispirato all’omonimo fumetto Marvel Big Hero 6.
È considerato il 54º Classico Disney,
inoltre è il primo film basato su un franchise Marvel ad essere
interamente prodotto dai Walt Disney Animation Studios e distribuito
dalla Walt Disney Pictures in seguito all’acquisizione della Marvel da
parte della Disney nel 2009. Nonostante ciò Kevin Feige dei Marvel
Studios ha confermato che lo studio non è coinvolto nella realizzazione
della pellicola animata.
Trama.
La storia si svolge nella frenetica e
tecnologica città di San Fransokyo. Hiro Hamada è un giovane e geniale
ragazzo che la notte partecipa ai bot duelli (incontri clandestini dove
gli sfidanti fanno combattere dei robot costruiti da loro stessi che si
svolgono nei vicoli e nelle zone più malfamate della città) dove
frequentemente vince, ottenendo notevoli vincite di denaro. Dopo
l’ennesima vittoria però alcuni giocatori decidono di impartirgli una
bella lezione, dalla quale fugge con l’aiuto del fratello Tadashi, con
il quale scappa per poi essere preso e imprigionato dalla polizia. I
ragazzi vengono successivamente liberati e riaccompagnati a casa dalla
zia Cass, la loro tutrice (i genitori sono morti quando Hiro aveva 3
anni). Una volta a casa, Tadashi parla a Hiro cercando di allontanarlo
dai bot duelli e avvertendolo di non sprecare il suo potenziale, senza
però essere ascoltato. Per farlo ragionare, Tadashi lo porta al San
Fransokyo Istitute of Tecnhology con la scusa di accompagnarlo ad
un’altra sfida. Qui Hiro fa la conoscenza degli amici di Tadashi:
l’atletica Gogo, il pignolo e precisissimo Wasabi, la maga della scienza
Honey Lemon e il nerd e mascotte dell’istituto Fred, oltre che del
mentore di Tadashi, il professor Robert Callaghan, direttore
dell’istituto e scienziato di grandissima fama. Tadashi inoltre presenta
a Hiro Baymax, un robot progettato per dare ogni tipo di assistenza
medica e sanitaria registrata all’interno del suo chip medico.
Più che convinto a entrare all’istituto, Hiro decide di portare un progetto alla serata di ammissione e, aiutato dal fratello e dai suoi nuovi amici, realizza dei microbot, minuscoli robot controllati mentalmente in grado di assumere qualsiasi forma, prevalendo su tutti gli altri candidati. Poco dopo la sua presentazione, Hiro viene avvicinato da Alistair Krei, il capo delle Krei Tech Industries, il quale si offre di comprare la sua invenzione e di poterla vendere ma il ragazzo, consigliato anche dal professor Callaghan, rifiuta l’offerta e viene ammesso tra gli studenti. La felicità però dura poco: poco dopo essere usciti nell’istituto scoppia un incendio e Callaghan risulta ancora dentro l’edificio, perciò Tadashi entra per salvarlo ma si verifica un’esplosione che causa la morte del professore e di Tadashi. La perdita del fratello segna profondamente Hiro, che si isola da tutto e tutti. Un giorno Hiro attiva involontariamente Baymax (il quale era stato portato a casa dal fratello tempo prima) e nel tentativo di disattivarlo trova uno dei suoi vecchi microbot ancora attivo e, a detta di Hiro, difettoso. Baymax però nota che il bot vuole andare in una direzione precisa e va ad indagare, seguito a ruota da Hiro che non capisce dove stia andando il robot. Alla fine i due arrivano all’interno di un capannone abbandonato e dopo essere entrati Hiro fa una terribile scoperta: qualcuno sta producendo una serie massiccia dei suoi microbot per motivi ignoti e poco dopo i microbot si animano e attaccano Hiro e Baymax e durante la fuga Hiro scopre chi li controlla: Yokai, un misterioso individuo con una maschera Kabuki sul volto. Dopo essere andato inutilmente dalla polizia a denunciare il fatto, Hiro torna a casa e realizza che l’incendio non è stato un incidente e che Yokai lo ha causato al solo scopo di rubare la sua invenzione e decide di catturarlo. Per farlo Hiro realizza un’armatura per Baymax ed un chip da combattimento, dove sono inseriti diversi stili di lotta e arti marziali.
Seguendo sempre il microbot Hiro e Baymax raggiungono il porto della città e di nascosto vedono Yokai emergere dall’acqua con i microbot mentre trasporta un misterioso congegno con il logo di un uccello in un cerchio, lo stesso che Hiro aveva visto in uno schema realizzato nel capannone. Lui e Baymax però vengono raggiunti da Honey Lemon, Gogo, Wasabi e Fred i quali, contattati da Baymax, volevano andare da Hiro per aiutarlo a superare il lutto del fratello, ma durante il tragitto li avevano visti andare al porto e li avevano seguiti. Poco dopo vengono scoperti da Yokai, il quale cerca di ucciderli e così fuggono e nel cercare di scappare finiscono in mare, ma vengono salvati da Baymax. Per trovare dove scaldarsi e studiare la prossima mossa i sei vanno a casa di Fred (il quale si scopre essere ricchissimo), dove quest’ultimo ha un’idea di chi può essere in realtà Yokai: sotto la maschera potrebbe celarsi Alistair Krei, il quale era interessato dall’invenzione di Hiro e per niente contento del suo rifiuto di dargliela ha inscenato l’incidente in modo da appropriarsene. Hiro capisce che ha bisogno degli altri per fermare Yokai e quindi crea a tutti delle tute e gadget hi-tech basandosi sulle loro invenzioni e progetti, oltre che una nuova armatura per Baymax.
Dopo avere effettuato i collaudi Baymax riesce, grazie alla scansione fatta al nemico mentre fuggivano, a individuarlo in una vecchia isola abbandonata. Il gruppo arriva sull’isola e trova all’interno di una base in quarantena un congegno su cui è stampato il logo del congegno di Yokai e poco dopo, in una sala comandi, trova un video che spiega la verità attorno ad esso: l’isola era di proprietà di Krei, il quale la usava per il progetto “Rondine Silente”, ovvero un prototipo di un doppio portale capace di teletrasportare gli oggetti eliminando i problemi dello spazio e del tempo. Il video inoltre mostra il primo tentativo di teletrasporto di un umano, il quale però si rivela un disastro: infatti Abigail, la ragazza che si era lanciata all’interno del portale, non ne è mai più uscita perché il secondo portale era esploso e il primo aveva cominciato ad assorbire l’ambiente circostante prima di essere spento. La squadra ora è convinta che il criminale sia proprio Krei, che vuole ricostruire il portale con i microbot e riattivarlo, incurante dei problemi che causerà. I sei successivamente vengono attaccati da Yokai e lo affrontano tentando di prendergli la maschera (è con essa che controlla i robot, una volta tolta non potrà più usarli), riuscendoci grazie a Hiro. Ma le brutte sorprese non finiscono: i ragazzi scoprono infatti che Yokai non è Krei come avevano creduto, bensì il professor Callaghan, il quale era riuscito prima della mostra a creare la maschera e a salvarsi dall’incendio con i microbot. Furioso e addolorato all’idea che Tadashi sia morto per nulla, Hiro toglie il chip sanitario a Baymax, mantenendo solo il chip da combattimento, mandandolo in modalità “Bersek” e ordinandogli di distruggere Callaghan, cosa che Baymax esegue, venendo bloccato però dagli altri e infine da Honey Lemon che gli rimette il chip sanitario, facendolo rinsavire e permettendo a Callaghan di scappare con l’ultimo pezzo del portale. Hiro è arrabbiato con gli altri per avergli impedito di vendicarsi e se ne va con Baymax. A casa Hiro tenta di rimuovere di nuovo il chip sanitario, ma Baymax lo blocca, chiedendogli se sopprimere Callaghan lo farà sentire meglio e per alleviare la sua perdita gli fa vedere tutti i tentativi di Tadashi di crearlo (in tutto 84). Vedendo il video, Hiro non riesce a trattenere le lacrime, capisce che questo non è quello che avrebbe voluto il fratello e si riappacifica con i suoi amici, che lo hanno raggiunto per fargli vedere una cosa: il seguito del filmato. Scoprono così che Callaghan era presente al test e che ha minacciato e maledetto Krei prima di essere allontanato. Il perché lo scopre Hiro rianalizzando i filmati: Abigail altri non è se non la figlia di Callaghan, e che quest’ultimo è intenzionato a vendicarsi di Krei, che ritiene il responsabile del disastro (era stata infatti riscontrata un’anomalia prima del test a cui Krei non aveva dato importanza e che è stata la causa dell’incidente).
Poco dopo infatti alle Krei Industries Callaghan prende Krei e riattiva il portale sopra l’edificio, attuando la sua vendetta: così come lui ha visto scomparire ciò a cui teneva anche Krei dovrà vedere ciò che gli è caro andare distrutto (le sue industrie), prima di finire lui stesso nel portale. Hiro e compagnia arrivano e cercano di far ragionare Callaghan ma egli, accecato dall’ira, non li ascolta e li attacca, mettendo tutti in seria difficoltà, finché Hiro capisce come fermarlo: non è alla fonte dei suoi poteri (la maschera) a cui bisogna mirare, ma al potere stesso. È necessario infatti distruggere più microbot possibili, in questo modo Callaghan li seguirà e non potrà più attaccare. La squadra esegue e in poco tempo Callaghan è a corto di robot e Baymax gli rompe la maschera, rendendolo inoffensivo. Il portale resta ancora attivo e Baymax rileva la presenza di qualcuno all’interno: è Abigail, che non è morta ma in ipersonno dal giorno dell’incidente. Hiro e Baymax vanno all’interno del portale e la trovano, ma per uscire è necessaria una spinta che solo il pugno razzo (una delle armi di Baymax) può eseguire: Baymax deve quindi rimanere all’interno del portale. Dapprima Hiro rifiuta di abbandonarlo, poi però Baymax gli fa capire che non c’è altro modo e lo proietta fuori con Abigail. Successivamente Callaghan viene arrestato, il quale però è confortato dal fatto che la sua amata figlia è viva, pentendosi dunque del suo errore, e la squadra se ne va.
Tempo dopo nel nuovo istituto Hiro trova nel pugno razzo il chip sanitario di Baymax, che racchiude tutta la sua essenza e vita passata. Così lo ricostruisce e si ricongiunge con l’amico. Alla fine Hiro e la sua squadra decidono di continuare i loro ruoli di eroi della città: nascono così i Big Hero 6.
Più che convinto a entrare all’istituto, Hiro decide di portare un progetto alla serata di ammissione e, aiutato dal fratello e dai suoi nuovi amici, realizza dei microbot, minuscoli robot controllati mentalmente in grado di assumere qualsiasi forma, prevalendo su tutti gli altri candidati. Poco dopo la sua presentazione, Hiro viene avvicinato da Alistair Krei, il capo delle Krei Tech Industries, il quale si offre di comprare la sua invenzione e di poterla vendere ma il ragazzo, consigliato anche dal professor Callaghan, rifiuta l’offerta e viene ammesso tra gli studenti. La felicità però dura poco: poco dopo essere usciti nell’istituto scoppia un incendio e Callaghan risulta ancora dentro l’edificio, perciò Tadashi entra per salvarlo ma si verifica un’esplosione che causa la morte del professore e di Tadashi. La perdita del fratello segna profondamente Hiro, che si isola da tutto e tutti. Un giorno Hiro attiva involontariamente Baymax (il quale era stato portato a casa dal fratello tempo prima) e nel tentativo di disattivarlo trova uno dei suoi vecchi microbot ancora attivo e, a detta di Hiro, difettoso. Baymax però nota che il bot vuole andare in una direzione precisa e va ad indagare, seguito a ruota da Hiro che non capisce dove stia andando il robot. Alla fine i due arrivano all’interno di un capannone abbandonato e dopo essere entrati Hiro fa una terribile scoperta: qualcuno sta producendo una serie massiccia dei suoi microbot per motivi ignoti e poco dopo i microbot si animano e attaccano Hiro e Baymax e durante la fuga Hiro scopre chi li controlla: Yokai, un misterioso individuo con una maschera Kabuki sul volto. Dopo essere andato inutilmente dalla polizia a denunciare il fatto, Hiro torna a casa e realizza che l’incendio non è stato un incidente e che Yokai lo ha causato al solo scopo di rubare la sua invenzione e decide di catturarlo. Per farlo Hiro realizza un’armatura per Baymax ed un chip da combattimento, dove sono inseriti diversi stili di lotta e arti marziali.
Seguendo sempre il microbot Hiro e Baymax raggiungono il porto della città e di nascosto vedono Yokai emergere dall’acqua con i microbot mentre trasporta un misterioso congegno con il logo di un uccello in un cerchio, lo stesso che Hiro aveva visto in uno schema realizzato nel capannone. Lui e Baymax però vengono raggiunti da Honey Lemon, Gogo, Wasabi e Fred i quali, contattati da Baymax, volevano andare da Hiro per aiutarlo a superare il lutto del fratello, ma durante il tragitto li avevano visti andare al porto e li avevano seguiti. Poco dopo vengono scoperti da Yokai, il quale cerca di ucciderli e così fuggono e nel cercare di scappare finiscono in mare, ma vengono salvati da Baymax. Per trovare dove scaldarsi e studiare la prossima mossa i sei vanno a casa di Fred (il quale si scopre essere ricchissimo), dove quest’ultimo ha un’idea di chi può essere in realtà Yokai: sotto la maschera potrebbe celarsi Alistair Krei, il quale era interessato dall’invenzione di Hiro e per niente contento del suo rifiuto di dargliela ha inscenato l’incidente in modo da appropriarsene. Hiro capisce che ha bisogno degli altri per fermare Yokai e quindi crea a tutti delle tute e gadget hi-tech basandosi sulle loro invenzioni e progetti, oltre che una nuova armatura per Baymax.
Dopo avere effettuato i collaudi Baymax riesce, grazie alla scansione fatta al nemico mentre fuggivano, a individuarlo in una vecchia isola abbandonata. Il gruppo arriva sull’isola e trova all’interno di una base in quarantena un congegno su cui è stampato il logo del congegno di Yokai e poco dopo, in una sala comandi, trova un video che spiega la verità attorno ad esso: l’isola era di proprietà di Krei, il quale la usava per il progetto “Rondine Silente”, ovvero un prototipo di un doppio portale capace di teletrasportare gli oggetti eliminando i problemi dello spazio e del tempo. Il video inoltre mostra il primo tentativo di teletrasporto di un umano, il quale però si rivela un disastro: infatti Abigail, la ragazza che si era lanciata all’interno del portale, non ne è mai più uscita perché il secondo portale era esploso e il primo aveva cominciato ad assorbire l’ambiente circostante prima di essere spento. La squadra ora è convinta che il criminale sia proprio Krei, che vuole ricostruire il portale con i microbot e riattivarlo, incurante dei problemi che causerà. I sei successivamente vengono attaccati da Yokai e lo affrontano tentando di prendergli la maschera (è con essa che controlla i robot, una volta tolta non potrà più usarli), riuscendoci grazie a Hiro. Ma le brutte sorprese non finiscono: i ragazzi scoprono infatti che Yokai non è Krei come avevano creduto, bensì il professor Callaghan, il quale era riuscito prima della mostra a creare la maschera e a salvarsi dall’incendio con i microbot. Furioso e addolorato all’idea che Tadashi sia morto per nulla, Hiro toglie il chip sanitario a Baymax, mantenendo solo il chip da combattimento, mandandolo in modalità “Bersek” e ordinandogli di distruggere Callaghan, cosa che Baymax esegue, venendo bloccato però dagli altri e infine da Honey Lemon che gli rimette il chip sanitario, facendolo rinsavire e permettendo a Callaghan di scappare con l’ultimo pezzo del portale. Hiro è arrabbiato con gli altri per avergli impedito di vendicarsi e se ne va con Baymax. A casa Hiro tenta di rimuovere di nuovo il chip sanitario, ma Baymax lo blocca, chiedendogli se sopprimere Callaghan lo farà sentire meglio e per alleviare la sua perdita gli fa vedere tutti i tentativi di Tadashi di crearlo (in tutto 84). Vedendo il video, Hiro non riesce a trattenere le lacrime, capisce che questo non è quello che avrebbe voluto il fratello e si riappacifica con i suoi amici, che lo hanno raggiunto per fargli vedere una cosa: il seguito del filmato. Scoprono così che Callaghan era presente al test e che ha minacciato e maledetto Krei prima di essere allontanato. Il perché lo scopre Hiro rianalizzando i filmati: Abigail altri non è se non la figlia di Callaghan, e che quest’ultimo è intenzionato a vendicarsi di Krei, che ritiene il responsabile del disastro (era stata infatti riscontrata un’anomalia prima del test a cui Krei non aveva dato importanza e che è stata la causa dell’incidente).
Poco dopo infatti alle Krei Industries Callaghan prende Krei e riattiva il portale sopra l’edificio, attuando la sua vendetta: così come lui ha visto scomparire ciò a cui teneva anche Krei dovrà vedere ciò che gli è caro andare distrutto (le sue industrie), prima di finire lui stesso nel portale. Hiro e compagnia arrivano e cercano di far ragionare Callaghan ma egli, accecato dall’ira, non li ascolta e li attacca, mettendo tutti in seria difficoltà, finché Hiro capisce come fermarlo: non è alla fonte dei suoi poteri (la maschera) a cui bisogna mirare, ma al potere stesso. È necessario infatti distruggere più microbot possibili, in questo modo Callaghan li seguirà e non potrà più attaccare. La squadra esegue e in poco tempo Callaghan è a corto di robot e Baymax gli rompe la maschera, rendendolo inoffensivo. Il portale resta ancora attivo e Baymax rileva la presenza di qualcuno all’interno: è Abigail, che non è morta ma in ipersonno dal giorno dell’incidente. Hiro e Baymax vanno all’interno del portale e la trovano, ma per uscire è necessaria una spinta che solo il pugno razzo (una delle armi di Baymax) può eseguire: Baymax deve quindi rimanere all’interno del portale. Dapprima Hiro rifiuta di abbandonarlo, poi però Baymax gli fa capire che non c’è altro modo e lo proietta fuori con Abigail. Successivamente Callaghan viene arrestato, il quale però è confortato dal fatto che la sua amata figlia è viva, pentendosi dunque del suo errore, e la squadra se ne va.
Tempo dopo nel nuovo istituto Hiro trova nel pugno razzo il chip sanitario di Baymax, che racchiude tutta la sua essenza e vita passata. Così lo ricostruisce e si ricongiunge con l’amico. Alla fine Hiro e la sua squadra decidono di continuare i loro ruoli di eroi della città: nascono così i Big Hero 6.
0 commenti:
Posta un commento