Titolo originale: Pinocchio
Paese di produzione: USA
Anno: 1940
Durata: 88 min
Regia: Ben Sharpsteen, Hamilton Luske, Bill Roberts, Norman Ferguson, Jack Kinney, Wilfred Jackson, T. Hee
★★★★
Paese di produzione: USA
Anno: 1940
Durata: 88 min
Regia: Ben Sharpsteen, Hamilton Luske, Bill Roberts, Norman Ferguson, Jack Kinney, Wilfred Jackson, T. Hee
★★★★
Pinocchio è un film del
1940 diretto da registi vari. È un film d’animazione prodotto dalla Walt
Disney Productions e basato sul romanzo di Carlo Collodi Le avventure di Pinocchio. Storia d’un burattino (1883). È il secondo Classico Disney. Con questo nuovo film d’animazione, Walt Disney sperava di ripetere il successo di Biancaneve e i sette nani
(1937), ma la seconda guerra mondiale non permise di raggiungere il
risultato desiderato. Inoltre, Walt Disney era allo stesso tempo su un
progetto più ambizioso, Fantasia (1940). Il film fu distribuito nei cinema degli Stati Uniti dalla RKO Radio Pictures il 7 febbraio 1940.
La trama del film coinvolge un vecchio
falegname di nome Geppetto che intaglia un burattino di legno di nome
Pinocchio, il quale viene portato in vita dalla Fata Azzurra, che gli
dice che può diventare un bambino vero se si dimostra “bravo,
coraggioso, disinteressato”. Così iniziano le avventure del burattino
per diventare un bambino vero, che coinvolgono molti incontri con una
serie di loschi personaggi. Il film venne adattato da Aurelius
Battaglia, William Cottrell, Otto Englander, Erdman Penner, Joseph Sabo,
Ted Sears e Webb Smith dal libro di Collodi. La produzione fu
supervisionata da Ben Sharpsteen e Hamilton Luske, e le sequenze del
film vennero dirette da Norman Ferguson, T. Hee, Wilfred Jackson, Jack
Kinney e Bill Roberts. Pinocchio fu una conquista rivoluzionaria
nel settore degli effetti animati, dando movimento realistico a veicoli,
macchinari ed elementi naturali come pioggia, fulmini, neve, fumo,
ombre e acqua. Grazie ai suoi risultati significativi nelle tecniche di
animazione, è spesso considerato il capolavoro finale di Disney. Esso è
tuttavia molto più cupo degli altri Classici Disney.
Le analisi critiche di Pinocchio
lo identificano come un semplice racconto morale che insegna ai bambini
i benefici del duro lavoro e dei valori della classe media. Anche se
divenne il primo film d’animazione a vincere un premio Oscar competitivo
– vincendone due, per la migliore colonna sonora e la migliore canzone
per “Una stella cade” – inizialmente fu un flop. Realizzò infine un
profitto nella sua riedizione del 1945, e oggi è considerato tra i
migliori Classici Disney mai fatti, e uno dei migliori film d’animazione
di tutti i tempi, con un raro punteggio del 100% sul sito Rotten
Tomatoes. Il film e i personaggi sono ancora prevalenti nella cultura
popolare, apparendo in vari parchi Disney e in altre forme di
intrattenimento. Nel 1994 Pinocchio venne inserito nel National Film
Registry degli Stati Uniti per essere “culturalmente, storicamente o
esteticamente significativo”.
Trama.
Dopo aver cantato la canzone principale del film, Una stella cade,
il Grillo Parlante spiega al pubblico che sta per raccontare una storia
di un desiderio che si avvera. In flashback, si trasferisce nella
bottega del falegname Geppetto per riscaldarsi dal freddo. Il Grillo
osserva Geppetto che sta finendo di lavorare su un burattino di legno
che chiama Pinocchio. Prima di addormentarsi, Geppetto esprime ad una
stella il desiderio che Pinocchio possa essere un bambino vero. Durante
la notte, la stella, sotto forma di una Fata Azzurra, visita il
laboratorio per esaudire il desiderio di Geppetto. Porta in vita
Pinocchio, facendolo però rimanere ancora un burattino. La fata dice a
Pinocchio che se vuole diventare un bambino vero in carne ed ossa deve
dimostrare di essere bravo, coraggioso, disinteressato e capace di
distinguere il bene dal male ascoltando la sua coscienza. Pinocchio non
capisce cosa sia una coscienza, e il Grillo appare per spiegarglielo. La
Fata Azzurra chiede al Grillo se può fare da coscienza a Pinocchio,
compito che lui accetta.
Geppetto scopre che il suo desiderio si
è avverato, e si riempie di gioia. La mattina dopo il falegname manda
Pinocchio al suo primo giorno di scuola. Tuttavia, l’ingenuo Pinocchio è
traviato da due truffatori, il Gatto e la Volpe, che lo convincono ad
unirsi allo spettacolo di burattini di Mangiafuoco invece di andare a
scuola. Pinocchio diventa l’attrazione di Mangiafuoco (la magica
marionetta senza fili), ma quando Pinocchio vuole tornare a casa per la
notte (anche se promettendo di tornare la mattina) l’uomo lo rinchiude
in una gabbia per impedirgli di andarsene. Durante la notte, la Fata
Azzurra arriva da Pinocchio e gli chiede perché non sia andato a scuola.
Nonostante le sollecitazioni del Grillo, Pinocchio racconta una storia
sgangherata per nascondere la sua vergogna, ma ad ogni bugia il suo naso
cresce e cresce finché non diventa come il ramo di un albero. La Fata
Azzurra spiega che “vi sono due specie di bugie: alcune hanno le gambe
corte, altre il naso lungo”. Pinocchio promette di essere buono d’ora in
poi e la Fata Azzurra gli fa tornare il naso alla normalità e lo
libera, avvertendolo che è l’ultima volta che può aiutarlo.
Purtroppo, sulla via del ritorno a casa
di Geppetto, Pinocchio viene ancora una volta fuorviato dal Gatto e la
Volpe, che lo convincono che è malato e che l’unico rimedio sia andare
al Paese dei balocchi, un luogo pieno di gozzoviglie e di tentazioni.
Sulla sua strada fa amicizia con Lucignolo, un ragazzo distruttivo e dal
cattivo comportamento. Presto Pinocchio e gli altri ragazzi iniziano a
godersi il gioco d’azzardo e il fumo, ad ubriacarsi e a distruggere il
Paese dei balocchi, con grande sgomento del Grillo. Poi il Grillo scopre
che l’isola ospita una terribile maledizione che trasforma i ragazzi in
asini, che sono poi venduti a lavorare nelle miniere di sale e nei
circhi, come parte di un malvagio racket gestito dal Postiglione.
Lucignolo viene presto trasformato in un asino, ma Pinocchio riesce a
fuggire dopo che gli sono comparse solo le orecchie e la coda da ciuco.
Al ritorno a casa, Pinocchio e il
Grillo trovano il laboratorio vuoto e capiscono subito (da una lettera
della Fata Azzurra) che Geppetto, mentre si avventurava in mare per
salvare Pinocchio dal Paese dei balocchi, è stato inghiottito, insieme
al suo gatto Figaro e alla sua pesciolina Cleo, da una balena.
Determinato a salvare suo padre, Pinocchio salta sul fondo del mare,
accompagnato dal Grillo. Tuttavia, Pinocchio viene presto trovato e
ingerito dalla balena, all’interno della quale si riunisce con Geppetto e
i suoi animali domestici. Anche se sorpreso dalle orecchie e la coda da
asino di Pinocchio, Geppetto è solo felice di riavere con sé il suo
“omettino”. Pinocchio escogita un piano di fuga bruciando della legna in
modo che la balena li starnutisca fuori. Il piano funziona, ma la
balena infuriata li insegue. Alla fine, Pinocchio riesce a mettere in
sicurezza Geppetto in una grotta sotto una scogliera, prima la balena ci
si schianti contro. Nonostante la sconfitta della balena, Pinocchio
muore durante il salvataggio. Mentre il gruppo piange sul corpo di
Pinocchio, la Fata Azzurra è toccata dal suo sacrificio e lo fa
risorgere in forma umana, per la gioia della sua famiglia. Quando il
Grillo esce per ringraziare la fata, lei decide che ha fatto un buon
lavoro, e gli dona un distintivo d’oro che lo certifica come una
coscienza ufficiale.
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